Piazza Libertà, Avellino

Maurizio Galasso. Acrilico su tela. Fontana Piazza Libertà - Avellino
Acrilico su tela, anno 2005

Il dipinto è una splendida rappresentazione serale della piazza principale della città di Avellino, luogo dove è nato e vive l’artista. Il quadro è attualmente in esposizione permanente al MACO Museum di Veroli.Osservando da debita distanza il dipinto, è subito evidente, nella parte centrale della tela la fontana della piazza, con i suoi zampilli bianchi ed alti. I colori trasparenti che dominano sono i verdi chiari , i gialli e i viola. I quadretti velati grandi, sul fondo scuro, vengono divisi da sottomultipli sempre più piccoli e di colore sempre più chiaro e corposo.La fontana rappresenta il fulcro del quadro, come nella vita della città lo è la piazza che è il centro vitale degli incontri.Nella parte sottostante la tela, vi sono i giochi di luce. I riflessi, dove l’acqua scende giù e scivola nelle vasche sottostanti illuminate da luci gialle.E’ quì che l’artista gioca con la cromaticità dei colori, con gli accostamenti.S’intravede tutta la sua tavolozza.Ai due lati, ad incorniciare la fontana, vi sono i due palazzi che lavorano alla prospettiva e lasciano intravedere l’entrata verso il corso principale.Il cielo in alto è tipico della sera inoltrata, si divide in tre parti.Al di là di quello che si vede. l’artista lascia immaginare la presenza della vita, dell’incontro, del movimento dato proprio dagli zampilli che  salgono e scendono.E’ proprio l’acqua la protagonista, il punto focale del quadro è la luce che risplende in essa e partecipa alla vibrazione cromatica del dipinto.

Torbiere d’Iseo.

Maurizio Galasso, torbiere d'Iseo, Collezione privata Avellino
Maurizio Galasso
Torbiere d’Iseo,
Collezione privata Avellino
 
 
I tre quarti del quadro sono dominati dal colore verde, di varie tonalità, vanno dall’ocra gialla al verde muschio.
La zona alta è costituita da un filare di alberi dalla sinistra il verde degli stessi si fonde al blu del cielo, mentre a sinistra è il giallo a dominare fino ad arrivare al bianco puro per esaltare la luce.
Al centro ci sono i canneti che a sinistra scendono fino ad adagiarsi e a riflettere nell’acqua.
L’acqua è ferma, stagnante ma lascia intravedere la vita.
Nella zona alta del dipinto ad occupare una piccola parte è il cielo, dai colori blu e violacei a contrastare ed incorniciare i verdi della vegetazione.
Il cielo collabora alla costruzione delle chiome, andando a confondersi con esse.
L’atmosfera è piena di luce, magica.
scendendo  nei particolari della tecnica si nota che il cielo è formato da quadrati grandi le cui velature vanno a formare le varie sfumature delle nuvole. Il lavoro al centro è più elaborato e i quadrati colorati si dividono in vari sottomultipli, sempre più piccoli a delineare i particolari.
La presenza dell’uomo non si intravede, è assente, qui nulla ha modificato a suo piacimento.
E’ la sola natura la protagonista.